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Dire “basta” al gioco d’azzardo

Se stai leggendo questo articolo probabilmente il gioco ti ha preso la mano e adesso senti di aver passato il limite. Se sei un giocatore regolare non c’è giorno, non c’è settimana che passa che tu non faccia una puntata, anche di pochi euro. Se invece giochi ad abbuffate puoi non giocare anche per molto tempo ma poi sei capace di spendere, in un giorno, anche l’intero stipendio. Comunque, quello che giochi è più di ciò che potresti permetterti o più di ciò che vorresti e ti rendi conto che il gioco sta diventando un problema.

Forse è da un po’ di tempo che pensi di avere bisogno di aiuto ma poi ti sei sempre detto: “posso smettere, devo farcela da solo”. Magari da solo ci hai anche provato a smettere e per un po’ ce l’hai fatta a restare lontano dal gioco, ma poi sei ricaduto: è bastata quella moneta, quella scommessa ed è ripreso tutto come e peggio di prima.

Spesso ti colpevolizzi per il tuo comportamento perché ti rendi conto che è uno “schiaffo alla miseria” buttare via così tanti soldi, perché tu e la tua famiglia potreste fare molte cose con quel denaro, perché normalmente sei un risparmiatore e non ti capaciti del tuo comportamento quando giochi, però non riesci a smettere e ci ricadi e poi ti dai dello stupido, il che non è certo una cura per la tua autostima.

Adesso, dopo l’ennesima perdita, non ne puoi proprio più, sei stanco e disperato, ti rendi conto di avere bisogno di un aiuto ma non sai a chi chiederlo e ti domandi dubbioso se davvero sia possibile superare il tuo problema di gioco e liberarti da questa schiavitù.

 

La ludopatia si può curare?

Se sei motivato ad affrontare la dipendenza dal gioco, ne puoi sempre uscire, qualsiasi sia la tua situazione. Nella mia esperienza dilavoro con il servizio Giocaresponsabile ho constatato che è possibile mettere fine a questo problema anche in situazioni drammatiche e disperate: debiti ingenti, famiglie al collasso, problemi di lavoro, solo voglia di mettere fine alla propria vita.

Non pensare di dover diventare più forte del gioco, di dover far leva solo sulla tua forza di volontà: la dipendenza dal gioco non è un comportamento vizioso, ma una vera e propria patologia cronica e recidivante, riconosciuta dal DSM V tra le dipendenze senza sostanza.  Superare la dipendenza dal gioco non significa acquisire il controllo di questo comportamento ma accettare di non riuscire a controllarlo e farsi aiutare a strutturare una buona organizzazione di vita per favorire l’astensione e prevenire le ricadute.

 

Esiste un farmaco che cura la ludopatia?

No, non esiste un farmaco specifico che ti può aiutare  a tenere sotto controllo il comportamento di gioco. Solo in alcuni casi, una terapia famacologica ti potrà essere prescritta per curare una soggiacente condizione di disagio psichico.

La dipendenza dal gioco non è un’entità monolitica, ma è una sintomatologia eterogenea che, a volte, può sottendere o accompagnarsi a svariate condizioni di malessere psicologico: depressione, disturbi d’ansia, disturbi di personalità, dipendenza da sostanze. In questi casi una cura farmacologica è di grande utilità per alleviare il disagio e coadiuvare la cura. Un consulto psichiatrico è indispensabile per questo tipo di valutazione.

 

Che cosa devo fare per superare la dipendenza dal gioco?

Se hai provato a smettere di giocare e hai capito che non basta la forza di volontà, se sei consapevole di non avere il controllo sul gioco hai già fatto un passo molto importante nella direzione della cura.

Adesso si tratta di trovare il coraggio di parlare del tuo problema, di chiedere l’aiuto di qualcuno: una persona fidata, un familiare, uno specialista.

Parlare apertamente del proprio problema con una persona cara, ammettere le proprie difficoltà è di per sé un atto terapeutico, un passo importante verso l’accettazione di sé e la possibilità di sentirsi accolti così come si è. Inoltre con il sostegno di un amico o di un familiare è possibile mettere in campo una gestione economica esterna: il possesso di denaro sollecita e alimenta il desiderio di gioco è quindi importante mettere dei limiti alla propria disponibilità.

Non sempre è facile ammettere il proprio problema e farsi aiutare da chi ci è vicino, per timore di rompere degli equilibri familiari o di sentirsi giudicati. In questo caso si può decidere, in prima battuta, di iniziare il dialogo direttamente con un professionista, uno specialista esperto dell’argomento e preparato.

Contattando il servizio Giocaresponsabile, tramite il numero verde gratuito 800 151 000 o mediante la chat  presente sul sito www.gioca-responsabile.it è possibile, in via del tutto anonima, avere un primo colloquio gratuito con uno psicologo esperto in ludopatia per ricevere sostegno, orientamento e informazioni relative al proprio disagio e alle possibilità di intervento.

In ogni caso, perché la guarigione possa avvenire, è indispensabile intraprendere un percorso di recupero: un percorso di cura strutturato centrato sul sintomo gioco. Il recupero si può definire come un processo di cambiamento positivo e di crescita di un giocatore responsabile e astinente. Attraverso l’analisi accurata dello stile di gioco e degli stimoli e pensieri che lo favoriscono e alimentano, il percorso per la cura della ludopatia si pone  l’obiettivo di dotare la persona degli strumenti interni ed esterni necessari per tenere sotto controllo il comportamento di gioco, contrastarne il desiderio e prevenire le ricadute.

Particolarmente adatte ad accogliere le richieste di trattamento per la dipendenza dal gioco sono le équipe multidisciplinari (medici, psicologi, educatori, assistenti sociali) dei Ser.T, Servizi per le Dipendenze diffusi su tutto il territorio nazionale. Presso queste strutture è possibile effettuare percorsi terapeutici gratuiti, con la garanzia della riservatezza.

In alternativa, per chi ha difficoltà a recarsi di persona presso un centro territoriale, il servizio Giocaresponsabile ha messo a punto un percorso di cura on line. In questo caso il trattamento, gratuito e anonimo, viene svolto tramite colloqui telefonici con il supporto di uno psicoterapeuta dedicato.

Una volta smantellato il sintomo, una psicoterapia del profondo può rivelarsi importante per la cura di quei conflitti e di quei bisogni che venivano gestiti per mezzo del comportamento di gioco. In molti casi infatti il sintomo gioco rappresenta una modalità di “autocura” da condizioni di sofferenza profonde e, in assenza di cambiamenti profondi, il rischio di ritornare ad abitudini e comportamenti disadattivi è molto alto. Un percorso di psicoterapia consente di  prendere contatto con i propri conflitti e bisogni e di lavorare per canalizzarli in modo più utile e funzionale, integrandoli come parte significativa della propria personalità.

 

In passato ho provato a curarmi, ma non ha funzionato. Che cosa posso fare?

Anche se hai già provato a effettuare dei percorsi che sono risultati fallimentari, devi sapere che chi vuole guarire alla fine ce la fa: non è detto che il percorso che hai effettuato fosse quello più adatto alla tue esigenze e non è detto che quello fosse il momento giusto, perché magari non lo volevi fino in fondo o forse all’epoca sei stato spinto dai tuoi familiari.

E’ importante anche riconoscere le proprie responsabilità nel fallimento del percorso effettuato in precendenza, perchè possa divenire un’occasione di maturazione e di crescita personale. Spesso l’interruzione prematura di un percorso di cura, avviene perché ci si scoraggia, in seguito a una ricaduta o al contrario perché, dopo un lungo periodo di astinenza, ci si sente ormai forti, si è convinti di avere di nuovo il controllo della situazione. In ogni caso a dominare è una logica bianco o nero: sono debole, non posso farcela oppure sono forte, ho tutto sotto controllo. Riconoscere questo pensiero dicotomico consente di ritrovare una visione più equilibrata di sé: recuperare la fiducia in sé e nella propria possibilità di cura accettando e integrando, al contempo, la propria parte debole, i propri limiti.

La ripresa di un percorso di cura non è una ripartenza da zero. Facendo tesoro dei propri fallimenti, è possibile riprendere la strada interrotta con una maggiore consapevolezza della propria ambivalenza, della propria incapacità di esercitare un pieno controllo sul gioco, ma anche con la fiducia di poter percorrere una strada che conduce al benessere.

 

La cura della dipendenza dal gioco richiede pazienza, tenacia, capacità di non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che si possono incontrare lungo il percorso. Richiede di abbandonare la logica “tutto subito” e la visione in “bianco e nero” propria di chi gioca, perché non esiste una soluzione veloce e non si tratta di essere forti o deboli. La cura della dipendenza dal gioco è un processo,sempre possibile, che innesca una spirale positiva di benessere e alimenta l’autostima: smettere di giocare significa abbandonare un piacere illusorio e fatuo e rimettersi in gioco nella vita, restituendo spazio a interessi, relazioni e attività  realmente soddisfacenti e capaci di riportare colore dove c’erano solo bianco e nero.

 

 

NUMERI UTILI SU MILANO

 

Per il trattamento della ludopatia:

 

Ser.T di Via Boifava, 25 – Milano. Tel. 02.85782861

 

Ser.T di Via Canzio, 18 – Milano. Tel. 02.85788370

 

Per situazioni di sovraindebitamento (solo per persone in trattamento):

 

FLA Onlus:Via C. Farini,56 a Milano. Tel. 02.86454345 oppure 0289092553

 

Fondazione San Bernardino Onlus: Piazza Borromeo,6 a Milano. Tel.02.87395532 oppure 02.87395533