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L’importanza di un sorriso

Uno stralcio di dialogo tra un genitore e un figlio: “Giorgio quel signore ti ha salutato”, “anch’io l’ho salutato: ho detto buongiorno”, “ma per salutare devi guardare negli occhi e sorridere altrimenti quel signore penserà che non gli stai augurando davvero un buon giorno”.

Ma perchè è così importante educare a sorridere?

E’ importante diventare consapevoli e responsabili di ciò che esprime la propria comunicazione che non è fatta solo di parole ma anche di una componente non verbale costituita dalla nostra mimica facciale, dal tono di voce, dalla nostra postura. E’ importante riconoscere che questa componente della comunicazione, che definisce la relazione con gli altri, influisce anche sulla risposta dei nostri interlocutori e quindi sul modo in cui le persone con cui interagiamo ci vivono, con effetti circolari.

Esistono due distinti canali di comunicazione la comunicazione verbale (ciò che dico) e la comunicazione non verbale (il modo in cui lo dico, le espressioni del viso, il tono di voce ecc.) che veicola gli aspetti emotivi della comunicazione. La comunicazione non verbale si lega a meccanismi biologici di base, è più primitiva della comunicazione verbale e quindi è considerata prioritaria, arriva prima. Se la comunicazione verbale e non verbale sono in contrasto la comunicazione non verbale è adottata come parametro per definire la qualità della relazione, condizionando anche la qualità del contenuto.

Insomma ciò che arriva prima sono le emozioni, non le informazioni. Siamo abituati a pensare agli scambi comunicativi come a uno scambio di informazioni e che siano proprio le informazioni scambiate a produrre influenze reciproche, ma non è così. Ciò che principalmente media le relazioni sociali è il substrato emotivo della comunicazione.

Inoltre la comunicazione non verbale non ha effetto solo su chi la riceve ma anche su chi la emette come effetto della risposta del ricevitore che attiva meccanismi circolari. Le emozioni che esprimiamo nel comunicare colpiscono il nostro interlocutore e attivano emozioni che a loro volta ci arrivano come feed back in una danza circolare che influisce sull’idea che abbiamo di noi stessi.

Il sorriso è paradigmatico di quanto detto: può essere assunto ad esempio dell’importanza che ha la comunicazione non verbale nel costruire la relazione con l’altro e retroattivamente la propria idea di sé.

Il sorriso è presente nel bambino fin dalla nascita, è un sistema innato di comunicazione che favorisce la relazione con la madre. Nei primi mesi di vita è presente un sorriso endogeno espressione di uno stato di benessere, verso i 3 – 6 mesi inizia la vera vita emotiva del neonato e compare un sorriso esogeno, espressione di piacere. Mediante i neuroni specchio, fin dal primo contatto, il sorriso del bambino attiva in risposta il sorriso della madre che il bambino codifica e diventa strumento di incontro, favorendo un buono scambio affettivo. Grazie alla sua dotazione genetica, il neonato, attraverso il sorriso, ha fin dalla nascita un ruolo attivo nell’intraprendere e favorire il legame di attaccamento con la madre, così importante per lo sviluppo della sua identità. All’origine della vita psichica di ciascuno c’è quindi un sorriso condiviso.

Anche in età adulta il sorriso esprime una disposizione al contatto con l’altra persona che promuove interazioni sociali positive. Il sorriso è contagioso, più di ogni altro gesto mette in azione i neuroni specchio ed evoca quindi un altro sorriso favorendo un circuito amorevole di relazione.

Se dico “buongiorno” senza guardare negli occhi e senza sorridere il mio interlocutore darà più importanza a ciò che comunico non verbalmente traendone un messaggio di disinteresse e chiusura. La persona che ho salutato mi potrà trovare antipatico e potrà rispondere con antipatia con effetti sulla mia autostima e immagine di me. Se invece, nel salutare, sorrido comunico apertura e simpatia e favorisco una reazione positiva dell’interlocutore con esiti favorevoli sulla relazione e, in ultima istanza, sulla mia immagine di me.

E’ importante recuperare il senso di responsabilità nei confronti della propria comunicazione non verbale, della componente emotiva della comunicazione. E’ importante sapere e capire che è dal modo in cui ci relazioniamo che dipende il modo in cui siamo percepiti e il modo in cui ci viviamo.

L’importanza di un sorriso è racchiusa nel mostrare la propria disponibilità a instaurare un rapporto umano con le persone che incontriamo, mentre non guardare negli occhi esprime chiusura e antipatia. Sorridere avvia un circolo virtuoso di amore e benevolenza che favorisce una risposta positiva delle persone nei nostri confronti e quindi il nostro benessere.