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Angoscia, panico, fobie

I disturbi d’ansia sono una sorta di esagerazione, incomprensibile per chi la vive, delle normali paure che tutti noi abbiamo o potremmo avere.

Chi ne soffre vive una condizione di grande disagio, specie nella società attuale. Mentre nella società passata poteva avere maggiore spazio in famiglia o nel paese un vissuto di paura che conduceva chi ne soffriva a una vita ritirata, oggi che tutto va veloce e l’efficienza è avvertita come un dovere, le famiglie e la società conservano scarso tempo e spazio per assorbire sofferenze invalidanti e “incomprensibili” come le fobie e gli attacchi d’ansia.

La paura di volare, la paura di attraversare una piazza, la paura di parlare in pubblico, la crisi di panico se ci si trova da soli, l’impossibilità di guidare l’automobile sono alcuni esempi che ci fanno capire quanto una crisi d’ansia possa diventare inaccettabile in famiglia, e di ostacolo nel luogo di lavoro e peggiorare la qualità della vita di chi ne soffre.

La persona che vive questi problemi spesso soffre molto perché non si sente capito e accolto, si sente accusato di non fare abbastanza per affrontare la sua condizione di impasse.

I disturbi d’ansia si possono curare, ma spesso, quando la persona trova la forza di chiedere aiuto a uno specialista, alla sofferenza di origine psichica si è sommata una condizione depressiva: la convinzione della propria inferiorità, un senso di inadeguatezza e solitudine.

 

Una persona che soffre di un disturbo d’ansia presenta almeno uno di questi tratti:

  • ha paura di qualche animale, oggetto, persona, luogo al punto di non poterli incontrare
  • si lamenta di non poter svolgere alcune attività perché ha paura di uscire, andare per strada, parlare con la gente
  • ha paura di stare da solo, sia in casa che fuori
  • si lamenta di aver avuto una crisi di panico una volta o molte volte in una piazza, in ascensore, in autostrada, in metropolitana, a casa da solo o in altre circostanze e da allora vive nel terrore che questa crisi di panico possa ripetersi

 

Caratteristiche comuni dei disturbi d’ansia sono:

  • una prima grande crisi d’ansia o di panico o molte piccole e frequenti sensazioni di angoscia
  • l’evitare certe situazioni
  • la paura di certe situazioni, luoghi
  • il bisogno di essere accompagnati
  • la sensazione di inadeguatezza e incapacità di rimettere la propria vita su binari di normalità
  • lo stato di scoraggiamento e depressione spesso presente dopo una lunga storia di angoscia e fobia

 

Il DSM-5, ultima e più recente edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, classifica tra i Disturbi d’Ansia i seguenti disturbi:

  • Disturbo d’ansia di separazione: paura eccessiva, in relazione all’età, di separarsi dalle persone con cui si è stabilito un legame di attaccamento.
  • Mutismo selettivo: incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche (es. scuola) nonostante si sia in grado di parlare in altre situazioni.
  • Fobia specifica: Paura marcata verso un oggetto o situazione specifici ( es. volare, iniezioni, sangue ecc.).
  • Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale): ansia relativa a una o più situazioni in cui si è esposti al possibile giudizio degli altri. Gli esempi comprendono interazioni sociali (es. conversare o incontrare persone), essere osservati (mentre si mangia, beve, scrive ecc.) eseguire una prestazione (fare un discorso in pubblico ecc.)
  • Disturbo di panico: Ricorrenti attacchi di panico inaspettati. Un attacco di panico è la comparsa improvvisa di paura e disagio intensi che raggiungono il picco in pochi minuti, periodo di tempo durante il quale si verificano alcuni dei seguenti sintomi: tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore al petto, nausea, sensazione di vertigine o “testa leggera”, brividi o vampate di calore, paura di impazzire, paura di morire.
  • Agorafobia: paura marcata rispetto a due o più delle seguenti situazioni: stare in fila o tra la folla; usare i mezzi pubblici; trovarsi in spazi aperti; trovarsi in spazi chiusi; essere fuori casa da soli.
  • Disturbo d’ansia generalizzata: ansia eccessiva, che si manifesta per la maggior parte dei giorni, rispetto a una quantità di eventi o attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).
  • Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci: l’ansia è indotta dall’intossicazione o dall’astinenza da alcune sostanze.
  • Disturbo d’ansia dovuto ad altra condizione medica: l’ansia è la conseguenza diretta di un’altra condizione medica.
  • Disturbo d’ansia con altra specificazione: i criteri non soddisfano i disturbi precedenti e si specifica la tipologia di disturbo (es. disturbo d’ansia che non si verifica la maggior parte dei giorni).
  • Disturbo d’ansia senza specificazione: i disturbi d’ansia non soddisfano i criteri per alcun disturbo descritto, senza la possibilità di porre una diagnosi più specifica.

 

I disturbi d’ansia non rappresentano un destino ineluttabile di sofferenza, una tragedia irrisolvibile, ma si possono affrontare e curare, non con procedure standardizzate ma ponendo la massima attenzione alla complessità e al vissuto di chi soffre e ha bisogno di aiuto.

Esiste una storia personale che struttura una visione di sé e del mondo ed è a partire dalla comprensione di questi vissuti e sulla reinvenzione di questi elementi, nell’ambito di una relazione terapeutica,  che si basa una buona terapia.

Esiste un sistema che si è inceppato e funziona a vuoto, in genere con grandi sofferenze. La terapia va indirizzata non solo alla comprensione delle cause ma all’invenzione di un modo nuovo e più creativo di stare al mondo.