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Depressione e adolescenza

In età adolescenziale la depressione rischia di passare inosservata o di essere confusa con i normali sentimenti depressivi caratteristici della crisi adolescenziale. L’adolescenza è una fase di transizione in cui i ragazzi devono gestire importanti cambiamenti: accettazione delle trasformazioni del proprio corpo, rinuncia al mondo dell’infanzia, scoperta della sessualità, distacco dai genitori. Questo passaggio all’età adulta, naturalmente caotico, può essere accompagnato a volte da un dolore estremo, da una vera e propriapatologia depressiva.

Adolescenti e ragazzi non manifestano la dimensione depressiva come gli adulti, ma tendono alla disregolazione dell’umore come sintomo prevalente. È frequente notare un adolescente nervoso e molto spesso si attribuisce questo aspetto all’età, alcuni segni però non dovrebbero essere sottovalutati.

La mamma di Marco è preoccupata per suo figlio che ha 19 anni e da un po’ di tempo ha forti reazioni di collera e di aggressività verbale. Marco ha perso il suo migliore amico che è morto in un incidente stradale e sta ripetendo l’anno perché è stato bocciato. Il ragazzoè costantemente arrabbiato e scontroso e abusa occasionalmente di alcool. Quando beve Marcoha degli attacchi dicollera apparentemente immotivati: “tira calci,urla, rompe gli oggetti e distrugge la sua stanza”.

Fattori di rischio

Sebbene non ci sia un rapporto di causa – effetto, alcuni eventi avversi di vita possono favorire lo sviluppo di una patologia depressiva in adolescenza. Vediamone alcuni:

  • Familiarità per la depressione. Avere o avere avuto una o più persone depresse in famiglia crea un modello di riferimento disadattivo. L’adolescente acquisisce un modello di riferimento, uno stile di vita e degli schemi di riferimento depressivi che vengono assimilati in famiglia e considerati normali: “tutto è inutile, le cose andranno sempre male”, “per avere amore bisogna valere, bisogna compiacere gli altri”.
  • Difficoltà familiari e sociali. Non avere una rete stabile di supporto emotivo o sociale (problemi con i genitori, problemi familiari, mancanza di amici) fragilizza l’individuoin un periodo chiave per lo sviluppo della personalità ed è fortemente connesso al rischio di sviluppare sintomi depressivi.
  • Esperienze di vita stressanti.Eventi di vita stressanti personali, familiari, sociali o economici (il divorzio dei genitori, la perdita di una persona cara, esperienze negative a scuola o nel gruppo dei pari) possono avere una grande influenza sull’insorgenza e lo sviluppo della depressione in adolescenza. Diversi studi dimostrano che la presenza di sintomi depressivi è correlata al grado di stress con cui sono vissuti eventi di vita difficili.

Sintomi della depressione in adolescenza

Il ragazzo depresso non appare necessariamente triste e ripiegato su sé stesso. L’adolescente fatica a parlare del suo disagio e può fare ricorso più facilmente agli agiti o alla somatizzazione come modalità di espressione. La depressione in adolescenzasi manifesta prevalentemente attraverso l’irritabilità, l’aggressività, la collera, l’agitazione e le somatizzazioni. Si possono anche osservare difficoltà scolastiche fuori dal comune, disturbi dell’appetito, una tendenza all’isolamento, perdita di interesse per le attività e perdita della stima di sé. Questi sintomi sono spesso improvvisi e duraturi. Negli adolescenti la depressione si accompagna spesso a comportamenti provocatori: abuso di droghe o di alcool, fughe, delinquenza, autolesionismo, disturbi alimentari (anoressia, bulimia).

Questa sintomatologia mascherata e polimorfa e la difficoltà di differenziare la patologia depressiva dalla normale crisi adolescenziale può rendere difficile l’identificazione del problema.Gli adulti di riferimento (genitori, professori) possono confondere le manifestazioni sintomatiche proprie della depressione per una crisi adolescenziale particolarmente intensa e non riconoscere la patologia. È molto importante intercettare i segnali d’allarme e agire prontamente per prevenire il progredire della malattia, il suo aggravamento e il suo cronicizzare.

Il rischio suicidario

Il suicidio fa parte dei rischi potenziali di ogni forma di depressione. Tra gli adolescenti, in Italia, il suicidio è la seconda causa di morte. Un precedente tentativo di suicidio è considerato il più significativo fattore di rischio per un eventuale suicidio portato a compimento o per ulteriori tentativi di suicidio.Purtroppo, è molto forte la tendenza a sottostimare i tentativi di suicidio per una tendenza a negare e minimizzare il problema da parte dei genitori e degli adolescenti stessi e per la difficoltà di definire un’intenzione complessa che coinvolge motivazioni a volte non consapevoli. Altrettanto importanti come fattori di rischio sono l’umore depresso e l’ansia, l’instabilità emotiva, il ritiro e la perdita di speranza. Emerge inoltre da molte ricerche una relazione significativa tra l’abuso di sostanze e i suicidi in adolescenza: negli adolescenti che hanno portato a termine un suicidio è stato verificato un utilizzo di alcool, droghe o un mix di entrambi almeno quattro volte superiore rispetto agli adolescenti che mettono in atto tentativi di suicidio non letali.

La cura

La cura della depressione, nell’adolescenza, richiede un intervento integrato che preveda il collegamento di più figure professionali terapeutiche e non terapeutiche.Un intervento che funziona deve prefigurare la costituzione di una rete sociale intorno al ragazzo che non deve sentirsi isolato ma al contrario sperimentare una genuina attenzione di tutto il suo mondo

Il coinvolgimento familiare nella psicoterapia è una condizione essenziale per aiutare il ragazzo. Molto importante è anche il coinvolgimento degli insegnanti, dei nonni, degli amici e di tutte le persone che ruotano attorno alla vita del ragazzo.

Altrettanto importante è poi la psicoterapia individuale che costituisce uno spazio singolo e segreto all’interno del quale il ragazzo può avere una figura a disposizione che rappresenta una nuova “base sicura”, un punto di riferimento per ritrovare la forza e il coraggio di vivere.

 

Bibliografia:

Marcelli D. (1993), La depressione in adolescenza, Masson, Milano.

La Rosa C., Onofri A. (2017), Depressione. Affrontare il male (non più) oscuro, San Paolo, Milano.

Jeammet P., Bochereau D. (2007), La souffrancedesadolescents. Quandlestroubles s’aggravent: signaux d’alerte et prise en charge, La Découverte, Paris.