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Disturbo da binge – eating: la dipendenza alimentare

Tutti noi, ogni tanto, mangiamo in modo eccessivospinti dalla nostra mente più che dalla fame. Alzi la mano chi non ha mai ecceduto nell’affondare il cucchiaino nel barattolo della nutella e chi non ha mai rischiato di svuotare la vaschetta del gelato davanti a un film. Quando però l’abbuffata alimentare è un’abitudine regolare e incontrollabile è probabile che ci troviamo di frontea una vera e propria dipendenza alimentare, un disturbo classificato dal DSM – 5 come disturbo da binge – eating.

Chi soffre di dipendenza alimentare usa il cibo per fare fronte allo stress e alle altre emozioni negative. Questa alimentazione compulsiva ha l’effetto di alleviare temporaneamente il disagio, ma alla lunga crea un circolo vizioso che aumenta il malessere e lo stress.

Che cos’è il disturbo da binge – eating?

Il disturbo da binge – eating è caratterizzato da ricorrenti episodi di abbuffata durante i quali la persona consuma in un periodo di tempo (circa due ore) una quantità di cibo decisamente superiore a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe, senza riuscire a smettere. Questi episodi sono accompagnati dalla sensazione di perdita di controllo.

Le caratteristiche chiave del disturbo da binge eating sono:

  • Frequenti episodi di abbuffata alimentare
  • Sentimenti negativi (tristezza, disperazione, colpa, vergogna…) durante e dopo la crisi.
  • Assenza di comportamenti compensatori come il vomito o l’assunzione di lassativi o diuretici.

Chi soffre di abbuffate alimentari combatte costantemente contro i propri sensi di colpa, di vergogna, di disgusto e di depressione. Queste persone sono preoccupate per gli effetti della loro alimentazione compulsiva e soffrono per la loro mancanza di controllo e di volontà. Essi vorrebbero disperatamente porre fine al loro comportamento, ma non ci riescono.

Il disturbo da binge – eating è più frequente dell’anoressia e della bulimia. Contrariamente agli altri disturbi alimentari, più tipicamente femminili, è un disturbo che si ritrova sia nella popolazione femminile che in quella maschile ed insorge tipicamente alla fine dell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta. Purtroppo, molte persone che soffrono di questo disturbo tardano a chiedere aiuto e aumentano di peso in modo eccessivo, con effetti nefasti sulla loro salute fisica.

Soffro di un disturbo da binge eating?

Provate a rispondere a queste domande. Se la maggior parte delle vostre risposte sono affermative è probabile che soffriate di disturbo da alimentazione incontrollata (binge – eating).

  • Vi capita di avere la sensazione di perdita di controllo quando mangiate?
  • Pensate ossessivamente al cibo?
  • Mangiate di nascosto?
  • Mangiate fino a sentirvi male?
  • Vi capita di mangiare per dimenticare i vostri problemi o per tranquillizzarvi?
  • Vi capita di provare vergogna o disgusto dopo aver mangiato?
  • Mangiate in modo compulsivo senza riuscire a smettere?

Fame emotiva e dipendenza alimentare

È frequente e normale cercare conforto nel cibo: rilassarsi con un bicchiere di vino e un buon piatto caldo dopo una lunga giornata di lavoro, per esempio. Ma quando l’alimentazione diventa una strategia per gestire le proprie emozioni e fare fronte allo stress è possibile sviluppare una dipendenza malsana e incontrollabile dal cibo.

Chi soffre di disturbo da binge – eating è affetto da questa forma di dipendenza comportamentale: la dipendenza alimentare. Come l’alcolista che non sa dire di no a un bicchiere di vino, queste persone non sanno dire di no al cibo. Spesso le loro abbuffate sono scatenate da un umore depresso o ansioso, ma essi possono eccedere nel cibo anche quando si sentono annoiati, nervosi, soli. Essi mangiano per fame emotiva, per nutrire la loro mente più che il loro corpo. Al posto di affrontare le loro difficoltà in modo diretto, di far fronte ai problemi, queste persone mettono a tacere fisicamente e psichicamente le loro emozioni negative assumendo una sostanza, il cibo.

Il problema è che l’alimentazione emotiva non risolve nulla. Mangiare cose dolci o molto ricche di grassi può portare un sollievo immediato, ma presto la realtà prende il sopravvento e a questo si somma un senso di disgusto per il proprio comportamento e l’incapacità di averne il controllo. La dipendenza alimentare spesso ha delle conseguenze negative sul piano psichico e fisico come la perdita di autostima, l’aumento di peso e l’obesità.

Purtroppo, le conseguenze negative della dipendenza alimentare non fanno che rinforzare l’alimentazione compulsiva. Vedere aumentare il proprio peso, sentirsi incapaci di controllare il proprio comportamento abbassa la propria autostima. Più queste persone sono scoraggiate e si vedono male allo specchio, più cercheranno conforto nel cibo, in un circolo vizioso di malessere e compulsione.

Come curare questo disturbo

Superare il disturbo da binge-eating e la dipendenza da cibo può essere difficile. Contrariamente alle altre forme di dipendenza, questa forma di “droga” è necessaria alla vita e non può essere evitata. Malgrado ciò, è possibile ristabilire un rapporto sano con il cibo, recuperare un rapporto basato sulle proprie esigenze nutritive e non sulle proprie emozioni.

Innanzitutto, è indispensabile riconoscere il problema. Ammettere che si soffre di un disturbo alimentare, riconoscere che la propria condotta alimentare è un modo artificiale per dare risposta ai propri reali bisogni è il primo passo per potersi curare.

Bisognerà poi evitare ogni forma di restrizione alimentare eccessiva, privilegiando il recupero di uno stile alimentare sano. No alle diete da 900 calorie e sì a un’alimentazione completa e attenta alla qualità dei cibi, in associazione all’attività sportiva. Ciò significa, su un piano psicologico, imparare ad avere cura e ad amare il proprio corpo accettandone i difetti, senza così alternaremomenti di alimentazione eccessivamente restrittiva e momenti di abbuffata consolatoria.

Infine, è importante evitare le cure fai da te e rivolgersi a dei professionisti. Il trattamento d’elezione per la cura di questo disturbo alimentare è multidisciplinare.Lo psicoterapeutasi occupa del lavoro sull’immagine corporea e della rieducazione emotiva: riconoscere le proprie emozioni, imparare a comunicarle e a gestirle in modo adeguato. La rieducazione nutrizionale consiste nel recupero di un corretto stile alimentare.