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Mostrare gratitudine e apprezzamento

Gli sbagli e le mancanze dei nostri cari e di chi vive accanto a noi ricevono più attenzione rispetto a quanto essi svolgono in modo giusto e corretto. Troviamo da ridire su ogni cosa, tendiamo a cercare il pelo nell’uovo. E ciò che è positivo? Anche se sembra strano, a quello non prestiamo attenzione. Si guarda più ai difetti che a ciò che funziona e, ciò che va come deve andare, tende a non essere registrato dal nostro radar.

Alle cose buone e a quelle che funzionano siamo ormai talmente abituati da non prestarvi più attenzione e così l’apprezzamento sincero è merce assolutamente rara.

Paradossalmente, tutti cerchiamo riconoscimento, ma nessuno ne dà.

All’interno di molti luoghi di lavoro, ma anche di numerose relazioni di coppia, regna solo silenzio a tale proposito. Tutti sembrano condividere la convinzione che ciò che funziona è scontato, non c’è bisogno di sprecare parole in merito.

Laddove però l’apprezzamento viene completamente a mancare, si crea un vuoto. Un vuoto di valorizzazione. E in questo vuoto si annida una muta insoddisfazione. Anziché scambiarsi approvazione, tutti gli interessati si concentrano solo su ciò che li innervosisce, li fa arrabbiare o provoca loro frustrazione. Quanto è positivo passa direttamente sotto il tavolo. Sopra si fa spazio solo alla negatività.

 

Perché si fa così fatica a elogiare e a esprimere apprezzamento?

Esistono molte ragioni che ci impediscono di esprimere apprezzamento e riconoscenza.

Innanzitutto, viviamo in una società competitiva in cui predomina una cultura narcisistica fondata sull’apparire e sul potere personale. Siamo concentrati su noi stessi, sui nostri obiettivi e diventa difficile guardare fuori, soffermarsi a riflettere sul bello e sul buono che riceviamo. È più facile accorgersi di ciò che ci infastidisce o intralcia i nostri piani, piuttosto che riconoscere chi ci è accanto, ci sostiene e ci aiuta o svolge semplicemente in modo adeguato il suo dovere.

Inoltre, nel fare apprezzamenti potremmo aver paura di invadere la sfera privata dell’altro, di non trovare le parole giuste e risultare ridicoli o apparire manipolatori.

Ma in modo ancora più insidioso spesso ci tratteniamo dal riconoscere gli altri per paura di sentirci minacciati. A volte pensiamo in silenzio: “che bella cosa ha fatto”, ma poi ci tratteniamo dal comunicarlo per timore di dare un potere all’altro e uscire sviliti dal confronto. Al contrario, quando apprezziamo dimostriamo la nostra sicurezza, portiamo positività nelle relazioni e più facilmente riceveremo anche noi apprezzamenti e rispetto.

 

Ciò che apprezziamo aumenta

Per fortuna non è mai troppo tardi per imparare ad apprezzare e riconoscere gli altri, per innescare dei circoli virtuosi. Bisogna tenere presente che ciò che si apprezza aumenta: se si desidera avere cose belle e alimentare ciò che è positivo bisogna imparare a guardarlo e apprezzarlo. Si tratta di non guardare solo gli errori e gli sbagli di chi ci è accanto, ma riconoscere anche ciò che è capace di fare, ciò che fa in modo corretto. Si tratta inoltre di apprezzare gli sforzi e i miglioramenti di chi, pur nell’errore e nella difficoltà, modifica il suo comportamento e compie dei miglioramenti. Le persone attorno a noi si sforzano continuamente di migliorarsi e fanno molte cose bene e adeguatamente. E hanno bisogno di essere visti. Dimostrare apprezzamento incoraggia e alimenta il buono e il bello.

 

Imparare a mostrare riconoscimento e stima

Vediamo allora come possiamo imparare a mostrare riconoscimento e stima in modo autentico:

  • Smettiamo di concentrarci solo su errori e mancanze. Rivolgiamo l’attenzione a tutto quello che funziona. Proviamo a farlo sempre, ogni giorno. Anche se finora abbiamo dato per scontato tutto ciò che andava bene, da ora in poi cominciamo a prestarvi maggiore considerazione.
  • Facciamo in modo che gli altri capiscano chiaramente che cosa gradiamo. Mostriamo contentezza per tutto quello che va bene. Troviamo le parole adatte per sottolineare gli aspetti positivi ed esprimere apprezzamento.
  • Apprezziamo in modo sincero. Le lodi spicciole e i vuoti salamelecchi risultano manipolatori e ottengono l’effetto opposto. Usiamo l’apprezzamento in modo autentico e sincero.
  • Facciamo sentire agli altri e, in particolare, alle persone con cui viviamo o lavoriamo a stretto contatto che sono importanti per noi. Prestiamo attenzione alle loro qualità, adottiamo un atteggiamento incoraggiante.

 

Cominciamo a vedere nell’altro l’aspetto migliore

Esprimendo apprezzamenti si possono ottenere più risultati che attraverso le critiche. È molto più facile veder cambiare le persone dopo un apprezzamento: l’apprezzamento e la stima sono incoraggianti e aumentano quindi la buona volontà.

Quando ci sentiamo trattati come degli incapaci, quando qualcuno dà di noi solo un’immagine negativa non ci dimostriamo più collaborativi. È naturale avvicinarsi e seguire chi sa vedere di noi il lato migliore ed evitare chi ci sminuisce.

Ciò non significa che bisogna elargire complimenti a destra e a manca ed evitare ogni critica. L’apprezzamento è una parte importante di ogni comunicazione e di ogni relazione così come le giuste critiche. Dobbiamo imparare a comunicare autenticamente alle altre persone sia le cose che ci disturbano, sia le cose che apprezziamo.

Imparare ad apprezzare ciò che si ha e ciò che si riceve dagli altri, indipendentemente dai propri motivi di lamentazione, migliora le nostre relazioni e promuove la nostra crescita e il nostro benessere psicologico. Alla gratitudine ci si educa uscendo dal proprio egocentrismo e imparando a guardare con meraviglia ciò che ci sta attorno, prestando attenzione a chi vive accanto a noi e al contributo degli altri al nostro stare bene. Coltivare la gratitudine migliora la nostra salute mentale e ci permette di riconoscere che non siamo sufficienti a noi stessi, ma abbiamo bisogno gli uni degli altri per esistere.