Non ho mai tempo: che stress!
La vita di oggi è frenetica e le sollecitazioni sono molte: siamo sempre di corsa, divisi tra impegni di lavoro, figli, casa, amici e spesso abbiamo la sensazione che non ci basti il tempo.
La sensazione di non avere il controllo del proprio tempo è la fonte principale di stress, ansia e depressione. Ma avere o non avere tempo dipende soprattutto da noi, da come gestiamo noi stessi. Possiamo imparare a utilizzare meglio il nostro tempo, possiamo imparare a conciliare lavoro, vita familiare e sociale, salute fisica e mentale. Ma come?
Definire e riconoscere le proprie priorità
Innanzitutto è essenziale riconoscere e definire le proprie priorità, le cose che sono importanti per noi.
Durante una lezione un anziano professore americano esperto in gestione del tempo fece questa dimostrazione. Egli prese un secchio e lo riempì di una dozzina di grossi sassi. “Il secchio è pieno?” domandò. Sorridendo gli studenti risposero: “sì”. Egli attese qualche secondo e rispose: “davvero?”. Poi prese un sacco di ghiaia e la vuotò nel secchio fino all’orlo scuotendo il secchio in modo che la ghiaia si infilasse tra i sassi fino al fondo del recipiente. “Questo vaso è pieno?”. “Forse no” risposero gli studenti cominciando a capire. Il professore prese allora della sabbia che versò dentro il vaso. La sabbia andò a riempire gli spazi tra i ciottoli e la ghiaia. Ancora una volta domandò: “il vaso è pieno?”. Questa volta senza esitare gli studenti risposero: “no”. “Bene”, soggiunse l’anziano professore. L’esperto allora prese un contenitore d’acqua e la vuotò nel secchio fino a riempirlo, poi domandò: “quale verità ci dimostra questo esperimento?”.
Un allievo rispose: “dimostra che anche quando la nostra agenda è piena si possono aggiungere altri appuntamenti, altre cose da fare”.
“No” rispose il professore, “non è questo”. “Quello che volevo ricordarvi è che se non ponete i vostri grandi sassi per primi all’interno del vaso voi non riuscirete più in seguito a inserirli nel contenitore”.
Per gestire bene il proprio tempo bisogna chiedersi quali sono i “sassi più grossi” della propria vita. La salute? La famiglia? L’amicizia? La realizzazione personale? Poter coltivare una passione? Quali che siano le proprie priorità è importante riconoscerle ed è nostra responsabilità assicurarci che queste trovino un posto prioritario nella nostra vita.
Pianificare degli obiettivi realizzabili
Una volta consapevoli delle proprie priorità, un passo fondamentale è impostare, di volta in volta, degli obiettivi realizzabili.
Certe persone considerano la riuscita sociale una priorità e passano tutto il loro tempo a lavorare, persuasi che potranno godere della vita una volta raggiunto questo obiettivo. Proponendosi un obiettivo ideale si espongono al rischio di essere costantemente insoddisfatti. Per gestire bene il proprio tempo è essenziale pianificare di giorno in giorno degli obiettivi realizzabili e misurabili nel tempo.
Imparare a dire no
A volte siamo troppo oberati perché diciamo sempre di sì a tutto, senza riconoscere i nostri limiti. Certamente non è facile dire di no, soprattutto quando amiamo piacere e fare piacere agli altri.
Bisogna dunque riprogrammarsi e riconoscere che dire di no è indispensabile al nostro equilibrio ed è una capacità imprescindibile per poter gestire bene il nostro tempo.
Dire “no” presenta molte sfumature:
- in alcuni casi dire “no” può corrispondere a dire “sì, ma più tardi”. Se siamo oberati e ci viene posta una richiesta come urgente, possiamo semplicemente accoglierla e rimandarla a quando avremo più tempo.
- Dire “no” può corrispondere anche a dire “sì” ma ad altre condizioni: avere più tempo a disposizione, ridurre la portata dell’impegno e così via.
- A volte dire no può essere più utile che dire sì. Non sempre dire sì è il modo migliore per aiutare una persona, bisogna dunque saper riconoscere l’utilità della richiesta del nostro interlocutore.
Tempo oggettivo e soggettivo
Non è possibile esserci sempre e ovunque, bisogna quindi imparare a conciliare i nostri interessi facendo, di volta in volta delle scelte. Questo è spesso difficile perché se si dedica tempo a qualcosa si ha l’impressione di dire di no a un’altra e di trascurarla.
Bisogna però considerare che ciò che conta non è la quantità di tempo che dedichiamo a qualcosa ma la qualità, l’uso che ne facciamo. Possiamo passare 10 ore sui libri senza studiare perché non siamo concentrati oppure poche ore efficacemente. Possiamo restare tutto il giorno con nostro figlio senza dedicargli attenzione o avere solo poche ore al giorno da trascorrere insieme e vivere momenti qualitativamente significativi.
Le ore non sono tutte uguali, ma hanno un peso diverso a seconda della partecipazione e dell’energia che mettiamo in ciò che facciamo.
Imparare a delegare
Guadagnare tempo e non sentirsi sempre in condizione di urgenza è possibile quando si riconosce il proprio bisogno di aiuto e ci si concede la possibilità di delegare. Non bisogna considerare la delega di alcune mansioni come una perdita di potere, di autonomia, una dichiarazione di impotenza o di incapacità ma come una condivisione, una collaborazione e un attestato di fiducia.
A casa è importante chiedere al coniuge e ai figli di svolgere qualche commissione, non per sbarazzarsi di compiti ingrati e noiosi ma per favorire la collaborazione. Al lavoro delegare una parte delle proprie mansioni ai propri collaboratori è il mezzo più efficace per migliorare la produttività.
Non riuscite a delegare? Chiedetevi le ragioni profonde di questa reticenza. A volte si pensa di dover essere forti, tenere duro, tenere tutto sotto il proprio controllo, senza riconoscere che non si può fare tutto da soli e si ha bisogno dell’aiuto degli altri.
Ridimensionare i propri devo
A volte non si ha tempo perché si riempie ogni momento libero con nuovi doveri: si vive con l’ossessione di essere sempre produttivi, non solo al lavoro, ma anche nel tempo libero. Si è terrificati all’idea di perdere tempo, se non si è attivi e produttivi ci si sente in colpa.
“Ho una settimana di vacanza e devo assolutamente leggere quei libri che non ho mai tempo di leggere, dedicare del tempo ai miei figli, fare sport, sentire gli amici”.
Avere tempo dipende anche da quanto chiediamo a noi stessi, da quanto tendiamo a riempire il tempo libero con dei nuovi doveri.
Accordarsi del tempo libero, fare spazio ai propri piaceri e a ciò che si ama fare, non è perdere tempo. Al contrario, questo è un modo per ricaricarsi e ritrovare la creatività per affrontare i compiti giudicati più seri. Vita professionale e vita privata devono nutrirsi l’una dell’altra, equilibrarsi e non contrapporsi.