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Senti come mi sento

Voglio segnalare un’iniziativa itinerante che periodicamente viene riproposta da AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) : il “Senti come mi sento”. A Milano l’ultimo appuntamento si è svolto il 5 Febbraio presso la Casa delle donne.

“Senti come mi sento” è un laboratorio esperienziale che con l’ausilio di semplici strumenti (guanti di gomma, occhiali con lenti schermate, pesi da 2 kg e manicotti gonfiabili) consente di fare esperienza di alcuni sintomi che possono colpire chi è affetto da sclerosi multipla.  Si entra così in contatto con alcune difficoltà fisiche, organizzative ed emotive affrontate da chi è affetto da questa malattia. Si tratta di un’iniziativa nata dall’idea di Annalisa, una volontaria  di AISM che un giorno ha deciso di dare voce alla sua esperienza di persona malata di sclerosi multipla.

“Senti come mi sento” è un’importante iniziativa di informazione e sensibilizzazione perché consente di mettersi davvero, per pochi minuti, nei panni di chi vive la sclerosi multipla di farsene toccare, aprendosi all’altro e allenando l’empatia: perché non c’è nulla che permetta di capire l’altra persona così bene come calarsi davvero nella sua situazione, anche solo per poco, in un gioco di ruolo.

Ognuno di noi di fronte a ciò che non conosce, di fronte a ciò che sente come diverso da sé tende a chiudersi a tenersi a distanza, prova ansia, paura, sospetto. Mettersi nei panni di chi vive la malattia, fare esperienza dei suoi sintomi, consente di rompere il pregiudizio che ci porta a vedere la persona solo come persona malata, chiusa nel suo disagio. Aprirsi alla diversità dell’altro consente di sentire l’altro più vicino e più uguale a noi e ci arricchisce. Siamo tutti uguali nella nostra diversità dall’altro: ognuno ha i suoi limiti e le sue possibilità e aprirci alla diversità dell’altro è la migliore forma di arricchimento. Come afferma Severino Cesari nel sul libro “Con molta cura”: “se accettassimo tutti, ecco, che nessuno si offenda, se accettassimo di essere tutti diversamente disabili, forse la vita potrebbe essere migliore per tutti”.

Iniziative come questa permettono di allargare lo sguardo, di entrare in relazione con il mondo spostando l’angolazione e il punto di vista. Davvero notevole. Complimenti agli operatori e ai volontari di AISM!